Cara Flaminia,
Strano scriverti e parlarti quando tu ancora non hai visto neanche il mio viso. Sono io, quella che ti dà il buongiorno ogni mattina, mangia solo quello che vuoi tu e ti chiede di far piano quando scalci. Solo poche donne possono capire cosa vuol dire attendere per tanti anni per realizzare questo sogno. Eh si piccola mia! La rettocolite ulcerosa oltre al dolore, mi ha portato anche la convinzione di non poter avere te, di non poter essere mamma. La cosa più brutta di questa malattia infatti è che toglie la speranza, la speranza di avere una vita normale. Ti fa credere di stare meglio e poi tutto ritorna peggio di prima. E si ha molta paura. Dopo essermi sposata con papà non potevo più camminare, né stare in piedi. Non riuscivo a vestirmi e lavarmi. Ho smesso di ballare, la mia grande passione. Solo dopo un bel po’ di tempo ho capito che non dovevo farmi limitare da questa malattia. Allora mi sono ripresa tutto. Gli allenamenti, la danza, la gioia di vivere e di essere normale. Sono una donna nuova anche grazie a te. Non ti auguro di avere una vita semplice, ma di avere un marito amorevole che supera con te ogni ostacolo anche quando senti di non meritare nulla, delle amiche che ti supportano e una famiglia che ti protegge. Ecco questa è la ricetta per superare tutto. Anche una brutta malattia.
Ti amo, anche se ancora non so chi sei.
La tua mamma.
Eleonora, colite ulcerosa – “Women Fighters” 2017 Linea Edizioni, All rights reserved – © copyright Chiara DeMarchi